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Chi è responsabile del cambiamento climatico?

Chi è responsabile del cambiamento climatico? La prima risposta è semplice ed immediata: ognuno di noi. Ma non siamo tutti responsabili allo stesso modo, e la questione è, come sempre, più complessa di quanto sembri. Andiamo con ordine.

Prima di cercare i “colpevoli” è necessario domandarci quale sia la causa del cambiamento climatico.Rispondendo sinteticamente, possiamo dire che l’innalzamento della temperatura terrestre è causato dalla maggiore concentrazione di anidride carbonica (CO2) e di altri gas serra nell’atmosfera. Purtroppo, la quasi totalità delle attività umane contribuisce all’emissione di questi gas nell’atmosfera: può trattarsi di prendere la macchina per andare a fare la spesa, mettere in carica un cellulare, farsi una doccia calda o anche semplicemente fare un falò estivo in campagna.

Tuttavia, come è facile intuire, non tutti contribuiscono al riscaldamento globale allo stesso modo. Un americano, un indiano ed un congolese emettono quantità diversissime di gas serra: basti pensare che gli americani hanno in media una macchina a testa, in India la possiedono solo un abitante su 20 mentre in Congo non soltanto ha la macchina uno su 200, ma il 75% degli abitanti non ha nemmeno la corrente elettrica in casa. Insomma, quanto “emettiamo” dipende molto dal contesto economico e sociale del paese in cui viviamo. E allora la domanda è: quali paesi inquinano di più?

In termini assoluti, attualmente è la Cina ad emettere nell’atmosfera la più grande quantità di gas serra, a causa del rapido sviluppo economico che la contraddistingue da decenni, della sua demografia (è il paese più popoloso del mondo) e della sua dipendenza dal carbone. La Cina inquina parecchio più degli altri: basti pensare che emette il doppio di CO2 rispetto al secondo classificato in questa poco edificante graduatoria, gli Stati Uniti, e più degli stessi USA e tutti i paesi dell’UE messi assieme.

Oltre a Cina e USA, ai primi posti della lista dei “colpevoli” finiscono India (che presto supererà la Cina nel numero di abitanti), Russia e Giappone, mentre la Germania è la prima tra le nazioni europee ad apparire in classifica. Tra i “virtuosi” ci sono invece molti tra i paesi più poveri al mondo, come il Malawi o la Papua Nuova Guinea, ma si piazzano bene anche quelli che producono energia elettrica con l’utilizzo delle rinnovabili, come Uruguay e Costa Rica. L’Italia è invece il terzo emettitore in Europa, peggio di Francia, Spagna e Polonia, ma meglio del Regno Unito e dei più grandi esportatori di combustibili fossili al mondo, come l’Arabia Saudita o il Canada.

Sarebbe però semplicistico affermare che questa classifica incastri i veri “colpevoli” dell’aumento della temperatura terrestre. Innanzitutto perché le dimensioni contano: se è vero che Cina, USA ed India sono i paesi che emettono di più, è anche vero che sono i tre più popolosi al mondo. Se consideriamo le emissioni di CO2 pro capite, cioè le emissioni medie per ogni abitante, il risultato cambia sostanzialmente: ai primi posti troviamo i paesi del Golfo, poco popolosi ma ricchi di combustibili fossili (Kuwait, Qatar, Emirati Arabi Uniti), seguiti immediatamente da alcuni paesi “occidentali” come Australia, Canada e USA. La Cina e soprattutto l’India sono invece lontanissime dalle prime posizioni.

C’è poi un secondo aspetto da considerare, per certi versi ancora più importante: l’emissione di gas serra è iniziata con la rivoluzione industriale e la successiva industrializzazione dell’Europa e degli USA. La responsabilità storica dell’innalzamento della temperatura, già oggi di 1°C superiore rispetto ai tempi dell’invenzione della macchina a vapore, è dunque in gran parte dell’Occidente. Infondo, la Cina è leader nelle emissioni di gas serra solamente da quando ha sorpassato gli USA nel 2005.

Insomma, la faccenda è piuttosto complessa. L’obiettivo di Duegradi è quello di rendere le questioni legate al cambiamento climatico più chiare ed accessibili a tutti, in modo che tutti possano contribuire in maniera informata ad un dibattito fondamentale per la vita presente e futura di ognuno di noi.

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