foto di www.senato.it
Il clima, terra terra
Dopo pochi mesi dalla nascita di Duegradi, ci siamo trovati a parlare di cambiamento climatico al Senato, affiancati da eccellenze italiane e internazionali che affrontano la questione del clima con il loro impegno politico, civile e scientifico.
Le manifestazioni dei Fridays For Future, i piccoli cambiamenti individuali, le scelte politiche internazionali e locali ci fanno capire che qualcosa si sta muovendo, quando si parla di clima. Esiste, dunque, un sostrato latente di coscienza ambientale e climatica, per cui cerchiamo di limitare i nostri consumi e badiamo a chiudere il rubinetto quando ci laviamo i denti. Tuttavia, se si parla di scelte su una scala più ampia, le azioni che compiamo, a livello personale e statale, non sono ancora sufficienti a risolvere effettivamente la crisi climatica. Cos’è che ancora manca?
Di sicuro, come ribadito anche da Greta Thunberg, manca una volontà politica ambiziosa: un conto è dichiarare di ascoltare le posizioni dei giovani del clima, un altro è mettere in pratica politiche climatiche coerenti e rivolte al futuro. Se la politica non si assume responsabilità, il cambiamento climatico sarà sempre un problema delle generazioni future fino a che non sarà davvero troppo tardi. Un’altra questione altrettanto importante, però, è che il grande assente in tutta questa storia rimane l’informazione. D’altro canto, non basta il sentimento per cambiare le cose: ci vogliono persone informate e critiche, non solo pronte ad agire, ma preparate a farlo.
Sono ancora troppo poche le testate e le piattaforme che parlano di cambiamento climatico in maniera estensiva ed esaustiva, fornendo informazioni consultabili, comprensibili e complete. Le poche notizie che leggiamo sull’argomento sono spesso confuse, complesse, piene di anglicismi oppure estemporanee e decontestualizzate da quello che è un problema di sistema.
Il risultato è che il cambiamento climatico ne esce come argomento da esperti, sconnesso dalla vita di tutti giorni e dalle nostre scelte individuali. Di fronte alla crisi del clima che cambia è quindi facile sentirsi persi, non sapere da dove cominciare, o pensare di non poter fare la differenza.
Duegradi nasce per affrontare questo problema: il nostro obiettivo è quello di costruire un ponte tra il linguaggio specifico della scienza del clima e quello quotidiano, parlando di temi importanti, ma facendolo “terra terra”, come dice il nostro motto.
Duegradi crede che offrire la possibilità concreta ad ogni membro della società civile, ad ogni singolo cittadino di informarsi e di comprendere ciò che sta accadendo al nostro Pianeta, sia fondamentale per rendere la lotta al cambiamento climatico davvero efficace. Diceva Seneca: “Non esiste vento favorevole al marinaio che non sa dove andare”: non è possibile trovare soluzione a un problema se non lo si comprende a fondo. La lotta al cambiamento climatico non può prescindere dal conoscerne la minaccia: più ne parliamo, più impariamo a conoscerla. E più la conosciamo, più facile sarà fare qualcosa per affrontarla.
Insomma, vogliamo che il cambiamento climatico, che è un problema di tutti, diventi anche un argomento per tutti.
Il 18 Aprile eravamo al fianco di Greta Thunberg, per presentare il progetto Duegradi, ma anche in quanto individui, perché siamo convinti che non ci sia più tempo, che non si faccia abbastanza, che si debba essere tanto ambiziosi quanto realisti quando parliamo di cambiamento climatico, per fare in modo che la nostra cattedrale naturale non bruci fino alle fondamenta.
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