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Gli oggetti nello specchio sono più vicini di quanto appaiano

Gli oggetti nello specchio sono più vicini di quanto appaiano

L’Intelligenza Artificiale tende una mano nella lotta alla crisi climatica

di Stefano Cisternino

 

Nella lotta al cambiamento climatico, l’uso sempre più diffuso dell’intelligenza artificiale (IA) sarà un aiuto o un ostacolo

 

Mentre il cambiamento climatico intensifica le devastazioni causate da tempeste, incendi e siccità, l’intelligenza artificiale (IA) e gli strumenti digitali sono sempre più considerati un modo per prevederne e limitarne l’impatto.

 

Ma l’IA può anche essere altamente dispendiosa dal punto di vista energetico e dannosa per l’ambiente, sostengono i critici, che avvertono che la tecnologia potrebbe essere una costosa distrazione da metodi più efficaci per affrontare il cambiamento climatico.

 

Come può l’IA aiutare a combattere il cambiamento climatico?

Gli scienziati stanno utilizzando l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico per combattere il cambiamento climatico. Esploriamo alcuni modi in cui questa tecnologia può ridurre le emissioni di gas serra e aiutare i Paesi ad adattarsi alle conseguenze di un pianeta più caldo.

 

Trasporti: Aerei, treni, automobili e navi costituiscono una delle industrie più inquinanti del mondo. L’intelligenza artificiale può rendere questo settore più pulito e sicuro: i veicoli dotati di intelligenza artificiale possono ridurre al minimo il consumo di energia identificando i percorsi più efficienti. Inoltre, questa tecnologia può ridurre gli incidenti comunicando i pericoli tra i veicoli. Le auto a guida autonoma sono già in circolazione e i veicoli completamente autonomi, che non richiedono alcun coinvolgimento umano, potrebbero non essere lontani.

 

Previsioni meteorologiche: I meteorologi non sono mai precisi al 100%. Ma con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, gli scienziati possono identificare i cambiamenti meteorologici, le piogge intense e i cicloni tropicali con un’accuratezza fino al 99%. Con previsioni più precise e tempestive, le persone possono prepararsi meglio alle tempeste e ridurre al minimo i rischi, sia evacuando in tempo che erigendo barriere contro le tempeste. Questa tecnologia può anche anticipare con maggiore precisione incendi, ondate di calore e altri eventi meteorologici estremi.

 

Agricoltura intelligente: L’agricoltura rappresenta a livello globale circa il 70% di tutto l’utilizzo di acqua dolce. In questo settore, secondo alcune stime, il 40% dell’acqua va perso a causa di una cattiva gestione delle risorse. Molti irrigatori, ad esempio, sprecano circa la metà dell’acqua che utilizzano. Con la tecnologia AI, invece, gli agricoltori potrebbero ridurre gli sprechi irrigando le colture in modo più efficiente: un miglioramento critico, dato che il cambiamento climatico aggrava la scarsità d’acqua a livello globale. L’intelligenza artificiale può anche aiutare gli agricoltori a ottimizzare l’uso dei fertilizzanti e a programmare meglio le stagioni di semina, portando a raccolti più produttivi. In India, ad esempio, i coltivatori di arachidi che si sono avvalsi dell’aiuto dell’ intelligenza artificiale hanno registrato un aumento del 30% della resa dei loro campi.

 

Pianificazione urbana: Sfruttando grandi quantità di dati, l’intelligenza artificiale può rendere le città più vivibili ed efficienti nel contesto del clima che cambia, ponendoci davanti a nuove sfide e necessità. L’intelligenza artificiale può supportare la risposta alle catastrofi, ad esempio, elaborando rapidamente le informazioni e indirizzando le risorse dove sono più necessarie in seguito a eventi meteorologici estremi. Le “città intelligenti” supportate dall’intelligenza artificiale (che stanno crescendo in paesi come il Brasile e le Filippine) possono anche ridurre lo spreco di risorse ottimizzando l’uso dell’acqua e dell’energia.

 

Conservazione: Le macchine – come computer, smartphone, macchine con pilota automatico, videocamere e fotocamere –  hanno da tempo difficoltà ad analizzare le immagini; basti pensare a come il più apparentemente semplice CAPTCHA possa mettere in difficoltà un computer. Ma l’intelligenza artificiale sta migliorando nell’elaborazione delle informazioni visive, aiutando così le iniziative di tutela ambientale. L’intelligenza artificiale è in grado di analizzare le immagini satellitari molto più velocemente degli esseri umani e questa maggiore potenza di elaborazione può fornire rapidamente conclusioni importanti, come ad esempio se le barriere coralline di un Paese si stanno estinguendo o se alcune sezioni di foresta sono minacciate di altre. Con maggiore accesso alle informazioni, i governi possono monitorare più facilmente gli sforzi di protezione ambientale sia del proprio, che degli altri Paesi, e i consumatori possono capire meglio come i loro acquisti contribuiscono al cambiamento climatico.

 

Qual è l’aspetto negativo?

Gli esperti dell’ONU  hanno portato alla luce alcune problematiche che sorgono durante il  il ciclo di vita della tecnologia e che possono danneggiare l’ambiente e contribuire al riscaldamento globale, anziché essere di beneficio. Analizziamo dunque l’impronta ambientale dell’IA valutando il suo ciclo di vita.

 

Produzione intensiva: Molte tecnologie di IA richiedono minerali e risorse rare come cobalto, litio e tantalio (per esempio essenziali per la produzione di batterie per le auto elettriche, le applicazioni stazionarie, gli smartphone, le macchine fotografiche digitali e i laptop portatili, etc). L’estrazione di queste risorse, tuttavia, può comportare gravi costi umani e ambientali: ‘estrazione del litio in Argentina, Bolivia e Cile ha alimentato conflitti tra comunità indigene, governi e società di estrazione. Nel frattempo, gli scarti dell’estrazione del tantalio nella Repubblica Democratica del Congo hanno inquinato le risorse idriche locali.

 

Utilizzo Energetico: La tecnologia AI consuma enormi quantità di energia. Infatti, le emissioni dei grandi data farm e dei centri di elaborazione alla base del settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione sono paragonabili a quelle dell’industria aeronautica. L’addestramento di un solo modello di IA può generare più emissioni di carbonio di quante ne consumino cinquantasei persone in un anno.

 

Gestione del Products Life Cycle: Nel 2021, si stima che il mondo abbia prodotto 63,3 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici, un quantitativo superiore al peso della Grande Muraglia cinese, e solo una piccola parte di questi rifiuti viene riciclata correttamente. Di conseguenza, sostanze tossiche come il mercurio – utilizzato frequentemente nei prodotti elettronici – possono infiltrarsi nell’ambiente, danneggiando le falde acquifere, le comunità locali e la biodiversità del territorio. Similmente anche  gli idroclorofluorocarburi – impiegati tra le altre cose come liquidi refrigeranti e isolanti termici- possono disperdersi nell’atmosfera, contribuendo all’aumento delle temperature globali e all’assottigliamento dello strato di ozono.

 

Prevedere il nostro futuro

La situazione critica che stiamo vivendo ci porta a riflettere ed indagare su quali soluzioni sono effettivamente praticabili. Nonostante i suoi limiti, l’IA potrebbe essere uno dei più potenti strumenti contro la minaccia esistenziale del cambiamento climatico. E in una società in cui domina l’idea del “se non vedo non credo”, l’intelligenza artificiale potrebbe letteralmente aprire gli occhi su quale destino ci attende, senza ricadere in catastrofismi e allarmismi controproduttivi, mettendoci di fronte ad una domanda: che aspetto avrebbe casa nostra se fosse colpita da forti inondazioni, incendi o smog? Utilizzando una classe di algoritmi di apprendimento automatico denominata reti generative avversarie (GAN), il sito This Climate Does Not Exist – sviluppato dal Mila Quebec Artificial Intelligence Institute – genera un filtro realistico degli effetti del cambiamento climatico su quel luogo in Google Street View, permettendo di vivere in prima persona le potenzialità della crisi climatica e suggerendoci linee guida per uno stile di vita meno impattante. 

 

“This Climate Does Not Exist” ovvero  “Questo clima (ancora) non esiste”, ed e’ proprio su quella singola parola tra parentesi che ci dovremmo soffermare: figurativamente, stiamo guidando una macchina a tutta velocità e ogni tanto guardiamo distrattamente lo specchietto, ritenendo che quei densi cumuli nembi sullo sfondo siano ancora molto lontani, probabilmente ricordo di un temporale passato. Ma ricordiamoci che “gli oggetti nello specchio sono più vicini di quanto appaiano”.

 

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