Siamo stati a teatro per lo spettacolo “Le vacanze” di Alessandro Berti
Per sopravvivere all’afa soffocante Tom e Lao trovano refrigerio raccontandosi ricordi delle vacanze trascorse in posti freddi ormai scomparsi.
di Federica Cappelli
Alessandro Berti nel suo spettacolo teatrale Le vacanze è riuscito a rappresentare la complessità della crisi climatica all’interno di uno spettacolo basato su una singola scenografia e su un lungo dialogo tra due adolescenti. Lo spettacolo, ambientato in un futuro prossimo, si svolge in una piccola radura circondata da canneti, in cui Tom e Lao, due giovani adolescenti, trascorrono la loro giornata. L’unico modo per trovare refrigerio dall’afa soffocante è quello di immergersi in una pozza fangosa e di raccontarsi ricordi delle vacanze trascorse in posti freddi che ormai non esistono più.
Da alcuni anni a questa parte, diverse forme di arte, dal cinema, al teatro, alla letteratura, hanno sentito l’esigenza di narrare e rappresentare il tema del cambiamento climatico per contribuire alla presa di coscienza collettiva della più grande sfida dei nostri tempi. In un recente articolo abbiamo approfondito le modalità e le relative criticità della narrazione dominante che accomuna queste diverse forme artistiche, legate soprattutto alla difficoltà di discostarsi da una visione apocalittica e un po’ troppo semplicistica della crisi climatica, che finisce tuttavia per allontanare il lettore o lo spettatore. Raccontare la crisi climatica in maniera scientificamente fondata e allo stesso tempo suscitare l’attenzione di chi abbiamo davanti non è cosa semplice, sebbene non manchino anche esempi positivi, tra cui quello sicuramente più noto La grande cecità di Amitav Ghosh.
Alessandro Berti nel suo spettacolo teatrale Le vacanze, andato in scena al Teatro Arena del Sole di Bologna dal 21 marzo al 2 aprile 2023, sembra essere molto consapevole dei rischi legati ad una narrazione sbagliata di un tema così profondo e articolato. All’autore va infatti riconosciuto il grande merito di essere riuscito a rappresentare la complessità della crisi climatica all’interno di uno spettacolo basato su una singola scenografia e su un lungo dialogo tra due adolescenti. Lo spettacolo si svolge in una piccola radura circondata da canneti, in cui Tom e Lao, due giovani adolescenti, trascorrono la loro giornata. L’unico modo per trovare refrigerio dall’afa soffocante è quello di immergersi in una pozza fangosa (che si intuisce essere uno dei pochi bacini idrici rimasti) e di raccontarsi ricordi delle vacanze trascorse in posti freddi che ormai non esistono più, anche se i genitori di Lao già allora erano dell’idea che fosse meglio non andare in vacanza per non vedere i luoghi che di lì a poco sarebbero scomparsi.
Nella loro conversazione i due ragazzi affrontano una grande varietà di tematiche (dagli incendi e la siccità, alla malaria e l’estinzione delle zanzare) che ci fanno intuire come si sia arrivati fino a quel punto. Un elemento di novità in questo senso è sicuramente la scelta di ambientare lo spettacolo in un futuro molto prossimo, in cui la vita sulla Terra è estremamente dura ma ancora possibile e dove alcune soluzioni tecnologiche attualmente in via di sperimentazione come, ad esempio, l’editing genetico, sono state effettivamente adottate. Un altro elemento degno di nota è la diversa visione che i due ragazzi, di origini sociali piuttosto diverse, hanno delle soluzioni tecnologiche adottate per tentare di sconfiggere la crisi climatica, talvolta con risvolti etici piuttosto discutibili (come la sterilizzazione umana e le tecniche di editing utilizzate per renderli più resistenti alle condizioni climatiche insopportabili).
L’unico accadimento che interrompe il dialogo tra i due ragazzi è l’esibizione di un performer che Lao ha affittato tramite una app. Il performer si esibisce danzando con movimenti estremamente lenti, dettati dalle temperature estreme a cui tutti e tre sono sottoposti, lasciando i due ragazzi insoddisfatti dell’unica forma di intrattenimento rimasta. È interessante anche notare che i due protagonisti sono entrambi adolescenti.
Da una parte, come si evince dai loro discorsi, non potrebbe essere altro che così, dato che persone più in là con gli anni non sarebbero in grado di resistere alle condizioni climatiche rappresentate in scena. Dall’altra, i due giovani rappresentano le future generazioni, di cui tanto si sente parlare ma nei confronti delle quali non vengono intraprese azioni concrete per tutelarle. Tom e Lao, infatti, sono le vittime innocenti delle scelte sbagliate e della non-azione da parte delle generazioni precedenti. Quello di Berti è dunque un monito nei confronti di noi tutti che viviamo questo tempo presente, che ci mostra come potrebbe verosimilmente apparire il futuro dei nostri figli.
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