Marce per il clima nelle capitali europee, la COP24, l’inverno caldo e le violente manifestazioni atmosferiche fuori stagione: sembra che il cambiamento climatico e il riscaldamento globale siano una conversazione che sarà difficile evitare questo Natale.
Parlare di clima è importante, e alcuni modi di parlarne sono più efficaci di altri. Ecco quattro consigli per aiutarti ad affrontare l’argomento del cambiamento climatico in queste vacanze.
1. Vai oltre ai dati
Limitarsi a citare dati sul clima non è una strategia vincente. I dati sul riscaldamento globale sono in circolazione da più di 50 anni, ma il dibattito sull’argomento non segue per forza l’evidenza scientifica. Meglio raccontare storie coinvolgenti per sostenere i fatti: questo è il modo più efficace di parlare di riscaldamento globale, così come di qualunque altro tema complesso.
2. Racconta una storia a misura d’uomo
All’inizio di quest’anno, l’ONU ha pubblicato un manuale per parlare di cambiamento climatico che consiglia di raccontare una storia “umana” e parlare di fatti concreti. E non c’è bisogno di guardare lontano per trovare storie di vita legate al cambiamento climatico.
Ad esempio, puoi raccontare la storia delle piccole isole come Kiribati, minacciate dall’innalzamento del livello del mare, per poi mostrare loro questa immagine, che rende l’idea di cosa significhi convivere con il cambiamento climatico.
This is what living with #climatechange is. My mama sitting on our back veranda in #Kiribati. #pacific #pacificvoices pic.twitter.com/cho9FIm0yI
— Marita Rose (@thelittleisland) 17 giugno 2017
(Traduzione: “Questo è ciò che significa convivere il il cambiamento climatico. Mia madre seduta nella nostra veranda a Kiribati”)
Se cerchi qualcosa di più “festivo”, puoi spiegare che le ondate di calore estive hanno distrutto un terzo delle coltivazioni di alberi di Natale nel Regno Unito, un fenomeno già verificatosi anche in Australia. Se citi dati e cifre, usa grafici per facilitarne la comprensione, come queste animazioni sull’evoluzione della temperatura globale nel tempo.
3. Sottolinea l’urgenza del problema
Probabilmente non incontrerai negazionisti climatici incalliti questo Natale. Infatti, secondo l’ultima rilevazione del servizio statistico dell’UE, il 74% dei cittadini dell’Unione Europea considera il cambiamento climatico un problema molto serio. Ciò che spesso sfugge è l’urgenza della crisi. Per questo è meglio concentrarsi sulle conseguenze concrete che stiamo già affrontando, e sulle soluzioni possibili.
Puoi parlare dello sbiancamento della grande barriera corallina, degli eventi atmosferici estremi che continuano a verificarsi in Australia, o dei ricorrenti incendi in California, sempre più violenti e incontrollabili. Mantieni i tuoi argomenti reali, immediati e terra terra. Il cambiamento climatico non appartiene ad un futuro lontano: sta avvenendo proprio adesso!
4. Evita di rafforzare le argomentazioni negazioniste
Se dovessi imbatterti in un parente pronto a negare il cambiamento climatico a tutti i costi, è importante resistere alla tentazione di ripetere affermazioni false mentre si tenta di confutarle: si tratta di una tattica controproducente, perché rischia di rafforzare gli argomenti dell’altra parte.
Un esempio? Se qualcuno dovesse sollevare dubbi sul consenso della comunità scientifica, potresti semplicemente rispondere che il 97% degli scienziati riconoscono il riscaldamento globale (fonte NASA), senza citare il restante 3%.
Infine, anche la scelta delle parole è importante, perché la maniera in cui un’informazione viene presentata influenza il modo in cui viene percepita. La crisi climatica riguarda il nostro futuro, la nostra qualità della vita e quella dei nostri figli. Usare termini forti, che trasmettano la portata del problema, ti aiuterà a convincere i tuoi interlocutori.
Se tutto questo dovesse fallire, non ti scaldare: l’importante è continuare a parlarne.
Buone conversazioni, e buon Natale!
Tradotto e adattato dall’articolo originale pubblicato su The Guardian da Simon Black, attivista ed esperto di comunicazione di Greenpeace Australia.
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