La scienza del clima: come funziona il riscaldamento globale
Possiamo dire che il riscaldamento globale è la causa principale del cambiamento climatico.
Cambiamento climatico o riscaldamento globale?
Quando si parla di cambiamento climatico, spesso si utilizza il termine “riscaldamento globale”, riferendosi all’innalzamento della temperatura che sta interessando il nostro pianeta da almeno 150 anni a questa parte. Il fatto di utilizzare, in modo intercambiabile, questi due termini per definire uno stesso fenomeno ha sollevato non poca confusione. Insomma: perché, quando parliamo di riscaldamento globale e di cambiamento climatico, citiamo sempre più spesso anche eventi meteorologici estremi come cicloni, bufere di neve e venti polari?
La risposta è semplice: il fatto che il nostro pianeta si stia pian piano surriscaldando (il riscaldamento globale) mette in atto una serie di squilibri climatici (il cambiamento climatico) che possono risultare sia in conseguenze più immediate da capire – come incendi e siccità – sia in effetti apparentemente opposti, come i – 50°C registrati nella regione di Chicago lo scorso febbraio. In un certo senso, possiamo dire che il riscaldamento globale è la causa principale del cambiamento climatico. I due fenomeni, però, non sono la stessa cosa.
Illustrazione di Daniela Goffredo
Abbiamo bisogno di gas serra, ma non troppi!
La presenza della vita sulla Terra è resa possibile (anche) dall’effetto serra, un effetto atmosferico-climatico che permette al nostro Pianeta di mantenere una temperatura ideale per la nostra sopravvivenza.
L’effetto serra è dovuto alla presenza nell’atmosfera di gas serra (principalmente anidride carbonica, metano, vapore acqueo e ossido di diazoto), che permettono ai raggi solari di raggiungere la superficie terrestre, ma trattengono il calore che la Terra emette dopo essere stata scaldata. La quantità di calore “intrappolata” da questi gas permette di mantenere una temperatura media globale di circa 15°C. Senza gas serra, la temperatura media della terra sarebbe di -18°C, poiché tutto il calore assorbito e riemesso dal nostro Pianeta sarebbe poi disperso nello spazio.
L’effetto serra – di per sé indispensabile alla vita sulla Terra – si è fortemente intensificato negli ultimi decenni a causa dell’eccessiva presenza di gas serra nell’atmosfera. Alla quantità di gas serra prodotti “naturalmente” dal nostro Pianeta si sono aggiunti prepotentemente quelli prodotti ed emessi dalle attività umane, in primis la produzione di energia a partire da combustibili fossili, l’allevamento e la deforestazione. Basti pensare che, rispetto al 1800, la quantità di CO2 presente nell’atmosfera è aumentata di oltre 150 volte! Una maggiore quantità di gas serra intrappola più calore nella nostra atmosfera, e così la temperatura media globale si alza.
[Leggi anche: “Gas serra: quali sono e come sono emessi“]
Una questione di albedo
L’intensificazione dell’effetto serra ha già avuto effetti concreti sul paesaggio terrestre, in primis provocando lo scioglimento di grandi masse di neve e ghiacciai. La progressiva scomparsa di queste estese superfici chiare sta alterando l’albedo terrestre, ovvero la capacità della Terra (e di qualsiasi corpo) di riflettere i raggi del Sole. Infatti, non tutti i raggi solari che penetrano nella nostra atmosfera vengono assorbiti dalla superficie terrestre, riscaldandola: alcuni di essi vengono semplicemente riflessi e rispediti nello spazio.
L’albedo è maggiore nei corpi chiari, che riflettono di più, rispetto ai corpi scuri, che invece tendono ad assorbire i raggi e quindi a riscaldarsi. Pensate al fatto che, in una giornata di sole, si ha meno caldo con una maglietta bianca che con una nera. Una cosa simile succede al nostro pianeta: le superfici chiare – come i ghiacciai, la neve, i deserti – respingono i raggi del Sole, mentre le grandi superfici scure, come gli oceani, li assorbono e si riscaldano più facilmente.
Ad una minore quantità di raggi solari riflessi, e quindi ad una maggiore quantità di calore assorbito dalla superficie, corrisponde un ulteriore aumento della temperatura. Inoltre, meno ghiacciai fanno sì che una maggiore quantità di raggi solari venga assorbita dalla superficie scura degli oceani. Questi, a loro volta, si riscaldano più velocemente, favorendo la produzione di vapore acqueo: un importante gas serra. Insomma, la concatenazione di tutti questi effetti innesca un circolo vizioso sempre più difficile da arrestare.
Ritrovare l’equilibrio
Finora, i cambiamenti nella concentrazione di gas serra presenti nell’atmosfera hanno già portato ad un aumento della temperatura di 1°C rispetto all’epoca pre-industriale. Secondo gli scienziati, l’intensificazione dell’effetto serra e la conseguente modificazione dell’albedo terrestre potrebbero portare ad un innalzamento della temperatura di oltre 4°C entro il 2100. Una tale anomalia nella variazione della temperatura terrestre avrà, e in parte sta già avendo, un forte impatto sugli equilibri climatici del Pianeta.
Ecco perché, per combattere il cambiamento climatico, bisogna innanzitutto mitigare e fermare il riscaldamento globale.
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**Le opinioni espresse in questo articolo sono quelle dell’autore e non riflettono necessariamente la posizione di altre organizzazioni ad essa collegate**
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