Save the Bees and Farmers
Il ruolo fondamentale dell’iniziativa nella strategia Europea “Farm to Fork”
di Stefano Cisternino
illustrazione di Beatrice Maffei
Nel maggio 2020, l’Unione europea ha presentato la sua ambiziosa “Strategia Farm to Fork” come parte del Green Deal dell’UE, con l’obiettivo di creare un sistema agricolo più sostenibile eliminando gradualmente i pesticidi sintetici. Tuttavia, con le recenti sfide globali poste dalla pandemia di Covid-19 e dalla crisi ucraina, sorgono domande sulla fattibilità degli obiettivi di riduzione dei pesticidi.
L’approccio dell’UE ai pesticidi
I pesticidi hanno effetti dannosi di vasta portata sull’ambiente, sulla salute pubblica e sulla biodiversità. Contaminano il suolo, le fonti d’acqua e l’atmosfera, persistendo nell’ambiente per lunghi periodi. Se consumati o esposti all’uomo, i pesticidi possono causare vari problemi di salute, tra cui problemi neurologici, gastrointestinali, respiratori e riproduttivi. Inoltre, l’uso eccessivo di pesticidi ha contribuito al declino delle popolazioni di insetti in tutto il mondo, interrompendo i servizi ecosistemici come l’impollinazione e il controllo naturale dei parassiti.
Prima dell’introduzione della Strategia Farm to Fork, l’UE aveva già adottato misure per regolamentare l’uso dei pesticidi attraverso la Direttiva sull’uso sostenibile dei pesticidi (SUD) del 2009. La direttiva mirava a promuovere l’uso sostenibile dei pesticidi e le tecniche di gestione integrata dei parassiti, riducendo al minimo il ricorso agli input chimici. Tuttavia, la Strategia Farm to Fork, introdotta nel maggio 2020, porta avanti questi sforzi fissando obiettivi ambiziosi di riduzione del 50% dell’uso di pesticidi e fertilizzanti e di rendere biologico il 25% dell’agricoltura entro il 2030.
Se da un lato la strategia Farm to Fork ha raccolto il sostegno dei gruppi ambientalisti e dei cittadini, dall’altro ha incontrato l’opposizione delle imprese agricole e degli agricoltori, che temono una diminuzione dei raccolti e potenziali implicazioni economiche. Gruppi di pressione, come CropLife Europe, hanno espresso scetticismo sulla fattibilità dell’obiettivo di riduzione del 50%, citando le potenziali perdite per gli agricoltori e la sfida di trovare strumenti alternativi per sostituire i pesticidi.
Il ruolo dei movimenti civili: l’iniziativa “Save the Bees and Farmers”
L’iniziativa “Save the Bees and Farmers” chiede una riduzione dell’80% dei pesticidi sintetici entro il 2030 e la loro completa eliminazione entro il 2035, sostenendo inoltre gli agricoltori nella transizione verso pratiche rispettose della natura e promuovendo il recupero della biodiversità sui terreni agricoli. Con oltre 1,1 milioni di cittadini che hanno firmato l’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE), è una chiara indicazione dell’ampio sostegno che esiste nell’elettorato europeo a favore degli impollinatori, della biodiversità e dell’agricoltura sostenibile. La Commissione europea ha accolto l’iniziativa come un segnale verso la riduzione dei pesticidi, ed ha esortato il Parlamento europeo e il Consiglio a raggiungere accordi rapidi e ambiziosi sulle proposte legislative.
L’ICE è uno strumento democratico vitale per i cittadini europei, infatti consente loro di mobilitarsi, avviare dibattiti e definire le politiche dell’UE che hanno un impatto sulla loro vita. L’iniziativa deve essere intrapresa da almeno 7 cittadini (non europarlamentari) residenti in almeno 7 diversi stati membri e deve raccogliere la firma di almeno un milione di persone residenti in almeno 4 stati membri. Dalla sua istituzione nel 2009 con il Trattato di Lisbona, l’ICE ha permesso ai cittadini europei di chiedere alla Commissione di presentare una proposta legislativa nell’ambito delle proprie competenze.
In questo caso ha permesso di sottolineare l’urgenza e l’importanza della riduzione dei pesticidi per proteggere la salute umana, la biodiversità e la produzione alimentare sostenibile. Evidenziando gli effetti dannosi dei pesticidi sintetici sulla biodiversità e sulla salute pubblica, con prove sempre più evidenti che collegano l’esposizione ai pesticidi al morbo di Parkinson e all’aumento dei casi di cancro.
L’ICE “Save the Bees and Farmers” è la settima iniziativa di successo nel suo genere. Ha raccolto 1,1 milioni di firme valide, nonostante le sfide poste dalla pandemia COVID-19. Essendo l’unico strumento democratico partecipativo dell’UE che consente ai cittadini di impegnarsi nella definizione delle politiche comunitarie, l’ICE ha inviato un messaggio potente alle istituzioni e ai politici dell’UE. Esso richiede una seria considerazione, soprattutto perché lo scetticismo dell’UE è in aumento.
Verso un futuro sostenibile
L’invito dell’ICE a ridurre l’uso dei pesticidi e a ripristinare la biodiversità è in linea con le proposte della Commissione europea per i regolamenti sulla riduzione dei pesticidi e le leggi sul ripristino della natura. Tuttavia, l’ICE sottolinea la necessità di maggiore ambizione e urgenza nel processo decisionale. Esorta a vietare i pesticidi più dannosi e ad adottare indicatori di rischio significativi per proteggere efficacemente la salute e l’ambiente.
L’iniziativa chiede di accelerare i progressi nella costruzione di un sistema alimentare sano, sostenibile e resistente al clima. Riconosce il ruolo essenziale dell’acqua pulita, dei terreni sani, della biodiversità e degli agricoltori che lavorano in armonia con la natura nel garantire la sicurezza alimentare e il benessere ambientale. L’ICE si aspetta che l’UE e gli Stati membri sostengano e stimolino una transizione agroecologica, fornendo un sostegno più forte agli agricoltori che abbandonano i pesticidi e riconoscendo quelli che già adottano pratiche sostenibili.
Continuare il movimento
L’ICE “Save the Bees and Farmers” è tutt’altro che conclusa. I suoi organizzatori continuano a monitorare la situazione politica, a sfatare le false dichiarazioni e a incoraggiare i cittadini a impegnarsi con i politici nazionali e dell’UE per dimostrare il loro coinvolgimento a ogni passo.
Con le prossime elezioni europee, ci si aspetta che i politici diano priorità agli interessi comuni della salute, dell’acqua pulita, del buon cibo e della biodiversità rispetto ai profitti dell’agroalimentare. L’ICE ci ricorda che il futuro del nostro pianeta e il benessere delle generazioni future devono avere la precedenza sui guadagni a breve termine. Dando ascolto alle richieste di movimenti civili come l’iniziativa “Save the Bees and Farmers”, l’UE può tracciare un percorso verso un sistema alimentare più equo, più sano e più sostenibile, a beneficio di tutti.
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